lunedì 21 gennaio 2013

Un oncologo ticinese per Chavez


L'AVANA - C'è anche Franco Cavalli al capezzale di Hugo Chavez? L'oncologo ticinese sarebbe in contatto con il team di medici che sta curando il presidente venezuelano, operato alcune settimane fa per il riaggravarsi delle sue condizioni di salute.
Lo riferisce la SonntagsZeitung. Cavalli non ha voluto rilasciare commenti al riguardo. L'oncologo è attivo a Cuba (dove Chavez è stato operato) da molti anni, ed è fondatore e vicepresidente di una Ong attiva in progetti di salute pubblica.


ESTRATTO DI UN'INTERVISTA A FRANCO CAVALLI di Italo Carrasco, 8/10/2012

Perché secondo lei in Europa Chavez non ha mai fatto breccia? Da noi c’è ancora chi è più innamorato della rivoluzione cubana che non di quella venezuelana.
Una volta ci si innamorava di Cuba e la sua rivoluzione perché c’era il ’68. Si guardava con ammirazione a un modello. Oggi non è più così. Poi nei confronti di Chavez c’è un atteggiamento razzista, con la complicità dei media occidentali.

Cioè?
A differenza di altri leader latinoamericani che hanno radici e atteggiamenti europei, Chavez è un meticcio. E lo è anche nei modi. Ieri per esempio in piazza ha fatto un discorso dai grandi contenuti anche culturali. Poi a un certo punto si è messo a cantare. Lui è fatto così. Se la immagina la Merkel che canta e balla?

Un’ultima domanda. In molti hanno messo l’accento sulla battaglia di Hugo Chavez contro il cancro. Non si sa come stia in realtà. Lei che è oncologo come l’ha visto? Non è che magari si sta occupando in prima persona del presidente?
Devo dire che l’ho visto in forma. Comunque non me la sento di dire nulla in merito o speculare su questo argomento.

Comunque dottore: viva la revolucion? 
Certo! Viva la revolucion!