L'AVANA - C'è anche Franco Cavalli al capezzale di Hugo Chavez?
L'oncologo ticinese sarebbe in contatto con il team di medici che sta
curando il presidente venezuelano, operato alcune settimane fa per il
riaggravarsi delle sue condizioni di salute.
Lo riferisce la SonntagsZeitung. Cavalli non ha voluto rilasciare
commenti al riguardo. L'oncologo è attivo a Cuba (dove Chavez è stato
operato) da molti anni, ed è fondatore e vicepresidente di una Ong
attiva in progetti di salute pubblica.
ESTRATTO DI UN'INTERVISTA A FRANCO CAVALLI di Italo Carrasco, 8/10/2012
Perché secondo lei in Europa Chavez non ha mai fatto breccia? Da
noi c’è ancora chi è più innamorato della rivoluzione cubana che non di
quella venezuelana.
Una volta ci si innamorava di Cuba e la sua rivoluzione perché c’era
il ’68. Si guardava con ammirazione a un modello. Oggi non è più così.
Poi nei confronti di Chavez c’è un atteggiamento razzista, con la
complicità dei media occidentali.
Cioè?
A differenza di altri leader latinoamericani che hanno radici e
atteggiamenti europei, Chavez è un meticcio. E lo è anche nei modi. Ieri
per esempio in piazza ha fatto un discorso dai grandi contenuti anche
culturali. Poi a un certo punto si è messo a cantare. Lui è fatto così.
Se la immagina la Merkel che canta e balla?
Un’ultima domanda. In molti hanno messo l’accento sulla battaglia
di Hugo Chavez contro il cancro. Non si sa come stia in realtà. Lei che è
oncologo come l’ha visto? Non è che magari si sta occupando in prima
persona del presidente?
Devo dire che l’ho visto in forma. Comunque non me la sento di dire nulla in merito o speculare su questo argomento.
Comunque dottore: viva la revolucion?
Certo! Viva la revolucion!