(AGI) - L'Avana, 22 gen. - Hugo Chavez "scherza, ride" e
impartisce direttive di Stato: parola del ministro degli Esteri
venezuelano, Elias Jaua, che e' andato a trovarlo a Cuba, dove
il leader di Caracas e' tuttora convalescente, sei settimane
dopo essere scomparso dalla vista per essere nuovamente operato
di tumore all'Avana l'11 dicembre scorso, quarto intervento in
neanche un anno e mezzo. "Compagni, esco adesso dalla riunione
con il nostro Presidente Comandante, Hugo Chavez", ha scritto
su Twitter il capo della diplomazia del Venezuela. "Abbiamo
condiviso scherzi e ci siamo fatti belle risate". "Io gli ho
raccontato dettagli della mobilitazione del 10 gennaio", ha
proseguito Jaua, alludendo alla manifestazione a favore di
Chavez allestita dalle autorita' per lo stesso giorno in cui il
58enne si sarebbe dovuto reinsediare prestando giuramento. "Lui
mi ha chiesto di trasmettere al popolo e alle Forze Armate i
suoi ringraziamenti per tanta lealta'". Il discusso presidente
non si e' pero' limitato a spassarsela in compagnia del
visitatore, giunto a sorpresa ieri sull'isola. "Ha anche preso
decisioni", ha riferito ancora Jaua, "in merito alla nostra
partecipazione al vertice della Celac": si tratta della
Comunita' degli Stati Latino-Americani e Caraibici, il cui
summit e' in programma il 28 gennaio a Santiago del Cile,
preceduto da due giorni di incontri tra i capi di Stato e di
governo dei 33 Paesi membri dell'organizzazione regionale
insieme con i 27 dell'Unione Europea.
"Sono cosi' felice che stiamo facendo progressi", ha
ribadito il ministro, che in Cile accompagnera' il
vicepresidente Nicolas Maduro, insignito da Chavez quale suo
sostituto pro tempore prima della partenza per Cuba. "Gli ho
trasmesso tutte le vostre benedizioni e il vostro amore. Viva
Chavez!", ha concluso. Due giorni fa lo stesso Maduro aveva
assicurato che le condizioni del 'Comandante' "migliorano", e
che ha intrapreso una fase terapeutica nuova. Resta tuttavia il
fatto che un personaggio cosi' loquace, altisonante e bramoso
di attenzione come Chavez non solo da un mese e mezzo non e'
piu' stato visto, ma nemmeno si e' fatto sentire in qualche
modo. Le forze di opposizione in patria rimangono scettiche, e
chiedono perche' mai il presidente non si rivolga alla Nazione
se davvero e' in grado di conversare con i propri ministri.
Finora non hanno ricevuto la benche' minima risposta, anche se
da qualche giorno si rincorrono voci secondo cui, in un
imprecisato ospedale militare a Caracas, starebbero fervendo i
preparativi per accogliere il sedicente erede di Simon Bolivar.