venerdì 1 marzo 2013

Maduro: "Chavez lotta per la vita".

Il vice-presidente Maduro: «Siamo in una tappa complessa e dura».
Voci di una morte cerebrale: «Quando ha lasciato Cuba non era più vivo».

Caracas.
Hugo Chavez, è impegnato in una «battaglia tremenda per la sua salute e la sua vita» nell’ospedale Militare di Caracas, e la sua malattia è dovuta al fatto che ha «trascurato la sua salute» per «consegnarsi con anima e corpo» al suo popolo: lo ha detto il vicepresidente venezuelano, Nicolas Maduro, in un discorso trasmesso in diretta dalla tv pubblica. «Adesso siamo in una tappa complessa e dura, portando avanti il trattamento del nostro comandante in capo, noi dell’esercito di soldati e patrioti bolivariani, e l’intero popolo», ha dichiarato Maduro. 

Il vicepresidente venezuelano ha aggiunto che Chavez - che lo scorso 11 dicembre è stato sottoposto alla quarta operazione in 18 mesi contro il cancro - si è ammalato «perché si è consegnato con anima e corpo, in modo completo, scordandosi degli obblighi che aveva verso se stesso, per dare al popolo una Patria». Chavez, 58 anni, è tornato a Caracas dieci giorni fa, dopo oltre due mesi di ricovero a Cuba, e non è stato visto in pubblico dallo scorso 10 dicembre: nell’Ospedale Militare ha ricevuto solo i membri della sua famiglia e i suoi collaboratori più stretti, fra i quali lo stesso Maduro. 


Voci sulla morte cerebrale  
Nei giorni scorsi, nel clima di incertezza sulle reali condizioni di salute di Chavez, erano tornati a diffondersi rumor nella stampa latinoamericana. Questa volta è stato un diplomatico panamense a sostenere che il presidente venezuelano sia in realtà morto da quasi una settimana. «Il presidente si trova in morte cerebrale dallo scorso 31 dicembre e sarebbe stato scollegato dalla macchine che lo tenevano in vita quattro giorni fa», ha affermato Guillermo Cochez, ex ambasciatore del Panama presso l’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), in una intervista al canale all news Ntn24. 

Cochez non ha identificato la fonte di questa informazione, limitandosi a indicare che una seconda fonte, all’interno del governo di Caracas, l’ha confermata e ha chiesto alle autorità venezuelane di presentare una prova chiara del fatto che Chavez sia ancora vivo. 

Secondo Cochez, inoltre, le foto di Chavez mostrate dalle autorità di Caracas sono false, e il leader «bolivariano» «è stato portato in Venezuela perché i cubani non volevano che fosse scollegato dal suo Paese: dal suo ritorno è stato mantenuto in questo stato, e per questo non lo hanno potuto vedere né il presidente boliviano, Evo Morales, né quelli di Argentina e Perù, Cristina Fernandez de Kirchner e Ollanta Humala. 


LA STAMPA - 1 marzo 2013