domenica 15 gennaio 2012

JABIL: riparte la produzione nella fabbrica occupata.



Licenziati un mese fa, operaie, operai e tecnici, avevano subito occupato la fabbrica, ed ora dopo un'accurata manutenzione ordinaria e straordinaria di macchinari e strumentazione, hanno rimesso in moto linee e postazioni di lavoro.
Il ciclo produttivo funziona perfettamente. La sua ripartenza è stata preceduta da una meticolosa perizia e con tutte le cautele del caso, tenendo conto del fermo durato un mese.

Il lavoro c'è, i componenti e tutta la fornitura pure. Si tratta della produzione che il padrone Jabil ha interrotto bruscamente con la serrata e i 325 licenziamenti del 12 dicembre 2011.
C'è sopratutto una mano d'opera all'altezza, sono i 325 operai e lavoratori licenziati, che possono continuare a sfornare un prodotto d'eccellenza, conosciuto in tutto il mondo.

La ripresa della produzione è la garanzia dell'integrità del ciclo produttivo, ed è al tempo stesso la miglior medicina per il suo mantenimento all'adeguata efficienza.

Le operaie e gli operai della Jabil, hanno voluto ribadire con la ripresa della produzione per poche ore al giorno, che la fabbrica è pronta a ripartire, che non può essere sepolta con 325 licenziamenti, per fare spazio alla speculazione edilizia.

Sindacato, politici, istituzioni: chi ha orecchie per intendere intenda e si dia da fare per garantire la continuità produttiva della fabbrica, con i 325 operai e lavoratori, con o senza Jabil, tenendo ben presente che questi operai non intendono sostituirsi al padrone.